Cenere e Polvere







Dovrei forse amare questo mio corpo?

Dovrei pulirlo, lavarlo, profumarlo e tenerlo in salute?
Dovrei vestirlo di abiti adatti a passeggiare senza che gli altri corpi parlino?

Resto stesa all' ombra di una quercia di secoli più saggia di me, fumo erba tentando di restare calma... Se sorrido è per l' ironia della vita...

Osservo i raggi del sole che filtrano dalle fronde dell' albero, vedo piccoli granelli di polvere sollevarsi in aria e danzare assieme alla luce...

Sbuffo dalle labbra del fumo che sinuoso si unisce a quella dinamica melodia... e aria... e polvere... e luce... e fumo... Osservo estasiata e sorrido...

Ho sempre amato la terra perchè vera! Ogni filo d' erba, ogni masso, ogni fiore, ogni albero, tutti i suoi boschi, i suoi fiumi, i laghi, i mari e le montagne... restano tangibili a farsi ammirare.

Esistono non per opera di un Dio descritto e narrato in un antico libro, le cui leggi sono state ignorate e modificate dall' uomo secondo i suoi capricci...

La stessa setta di uomini che voleva dominare sopra ogni altra religione, cancellarle e schiacciarle, estorcendo quei riti che non potevano, con esse, morire.

La terra è viva, conserva la sua energia e la si avverte, la si può quasi stringere tra le mani.

Posso vedere e respirare il Dio Custode.

Posso vedere e respirare la Dea Madre.

Voglio morire come fanno i gatti, trascinarmi con le ultime forze rimaste e scegliere da me il luogo dove il mio corpo dovrà frantumarsi.

Voglio essere ridata alla terra.

Che bruci questo mio corpo, che le sue ceneri vengano gettate in mare, che le sue acque mi cullino come un feto nella placenta.

Mi negheranno questo onore... lo sò...

Metteranno il mio corpo in una cassa fatta con uno degli alberi che io venero, mi metteranno ai piedi di un altare innalzato per un Dio non mio!

Trascorsi i decenni un becchino poserà altrove le mie spoglie in attesa di gettarle e, presto o tardi, il mio nome verrà dimenticato, di me non rimarrà più nulla.

Non posso negare ai miei cari una tomba sulla quale piangere, non posso negare alle pompe funebri il loro compenso per la mia scomparsa.

Allora dite agli avvoltoi che spezzino il mio corpo a metà, dite loro che seghino il mio ventre e chiudete cuore e mente in una cassa, mettete un fantoccio al posto delle mie gambe e sigillatela...

perchè si sà... l' estetica conta molto persino in una bara...

Bruciate le mie gambe e spargetele nel vento, cosi che possa ancora camminare su questa terra, passeggiare per i miei amati boschi... e io non avrò fine.

L' uomo ama la vita che è dolore e sofferenza, io amo a tal punto la vita che desidero la morte.


Joy .. .. ... ..